Varietà di olivo nelle Marche
La coltivazione dell'olio nelle Marche ha una origine antichissima.
Già nel VIII secolo a.C.
nel Piceno l'olivo era coltivato insieme al grano e alla vite;
ciò è confermato dal
ritrovamento di grandi contenitori i "doli".
Successivamente l'olivo venne abbandonato,
si confuse con la vegetazione spontanea, si inselvatichì e divenne una delle piante del
bosco. L'arrivo dei monaci Benedettini nelle nostre terre favorì la ripresa economica ed
agricola già dal VII secolo con la bonifica dei terreni e l'incremento delle coltivazioni.
Esistono centinaia di varietà (cultivar) di olive, da olio, da mensa e a duplice attitudine, che hanno forma e dimensioni differenti e sono caratterizzate da un diverso rapporto tra nocciolo e polpa e quindi da un contenuto medio di olio variabile dal 18 al 27%. La loro produttività dipende da moltissimi fattori, climatici e colturali che determinano il ritmo biennale della piena produzione.
Un numero così elevato di cultivar è dovuto a modificazioni del genotipo (a causa di mutazioni gemmarie fissate per via vegetativa o per incrocio spontaneo e successiva disseminazione) o per fluttuazione dei caratteri varietali a seguito di condizioni ambientali.
Le cultivar utilizzate dal Frantoio Alfei sono:
Coroncina, Piantone di Mogliano, Frantoio e Leccino.